Matteo Pasca, direttore di Arsutoria School dal 2003 ci racconta alcuni suggerimenti preziosi su come trasformare la tua passione per borse e scarpe in una carriera di successo nel 2024.
L’economista Enrico Cietta, autore della teoria HCP (hybrid creative products) afferma che nei prodotti dell’industria della moda la creatività è inscindibile dalla abilità di realizzarli. Una creatività che non si sposa in maniera armonica con una sapiente manualità finisce per essere un esercizio astratto fine a sé stesso.
Due esempi vengono alla mente: il primo è il documentario statunitense “Valentino: The Last Emperor” del 2008. In una sequenza del film, lo straordinario stilista italiano racconta di essersi svegliato la mattina con l’immagine di un vestito in mente. Si reca all’atelier dove un gruppo di sarte dedicate a realizzare i capi Haute Couture della Maison ascolta le sue idee e si mette all’opera. Vengono scelti i materiali, le mani esperte realizzano il primo prototipo e la modella lo indossa. Valentino discute le soluzioni tecniche assieme ad Antonella De Angelis la sua storica collaboratrice e responsabile della squadra di sarte. Un meraviglioso esempio dell’urgenza dell’idea creativa nella mente dello stilista di diventare oggetto e di essere indossato.
Il secondo esempio è la mostra “Salvatore Ferragamo 1898-1960” ospitata fino al 4 Novembre 2024 presso il Museo Ferragamo di Firenze, un luogo magico magistralmente coordinato dalla grande direttrice Stefania Ricci La mostra inaugurata il 27 ottobre 2023, celebra l’apertura del primo negozio Ferragamo a Hollywood nel 1923. Un breve testo preso direttamente dal sito del museo: “il progetto odierno […] si avvale di nuovi snodi che da un lato mettono in luce il contributo di Ferragamo alla rinascita dell’artigianato e alla definizione del Made in Italy nel dopoguerra, dall’altro evidenziano come il design italiano, espresso anche grazie alle calzature di Ferragamo, si basi sul connubio vincente fra tradizione decorativa e artigianale, funzionalità e innovazione tecnologica”.
Per ultimo, in questo contesto di profonda connessione tra creatività e artigianalità, un esempio tangibile di come queste due componenti si intreccino con passione e dedizione ci viene offerto da uno dei designer più influenti del panorama attuale, Gherardo Felloni, che è stato recentemente premiato a New York,designer of the year 2023.” premio. Nella sua biografia Gherardo racconta: “I was born in Tuscany, near Arezzo, and grew up in the countryside. My father and my uncle had a shoe factory, LAMOS, founded in 1958, and I used to go to the factory where I stayed with the craftsmen, I enjoyed cutting the tinted leathers and playing with the heels”.
La creatività è un dono ma l’artigianalità è un mestiere che si impara
Ricorda il direttore della scuola Arsutoria Matteo Pasca: “Incontrai Giovanni Felloni quasi 20 anni fa in Prada. Bertelli aveva acquisito il calzaturificio Lamos che era diventata la divisione calzature di Prada e Felloni ne era il direttore. Andai per presentare Arsutoria e Felloni mi sorprese dicendo che lui stesso e molti dei modellisti del suo team avevano frequentato la nostra scuola e che ancora teneva le copie delle riviste Arsutoria storiche che erano una fonte importante di ispirazione”.
Prendendo ispirazione da quanto scritto fino a questo punto, mi sento di affermare che la creatività è un dono ma l’artigianalità è un mestiere che si impara. In tutta Italia i più importanti brand della moda stanno organizzando percorsi formativi all’artigianalità. In effetti, insieme all’ITS delle Marche stiamo lavorando su un progetto di collaborazione con un gruppo che porta sul mercato con grande successo importanti marchi.
Arsutoria è al fianco di queste esperienze da anni, portando avanti la tradizione del “savoire faire” nel campo delle calzature e della pelletteria. I master annuali della scuola restano ad oggi il punto di riferimento in Italia per chi vuole iniziare una carriera nel settore degli accessori moda sia come designer sia come tecnico. Il connubio tra design, artigianalità ed innovazione è una delle caratteristiche della scuola milanese che garantiscono una formazione a 360 gradi.